La diagnosi di allergia alimentare parte da un'attenta analisi della storia clinica del paziente, dalla verifica dei sintomi accusati e dall'indagine su eventuali allergie alimentari in famiglia.
Tecniche diagnostiche
Le tecniche diagnostiche a disposizione per la ricerca dell'allergene sono numerose:
- Dieta di eliminazione: consiste nell’eliminazione dell'alimento allergizzante dalla dieta. Normalmente questa via viene perseguita per 2-3 settimane: se in questo arco di tempo i sintomi scompaiono si effettuano dei test diagnostici per stabilire se si tratti di un’intolleranza o di un’allergia. In particolare si ricorre al test cutaneo.
- Il prick test viene eseguito iniettando nel sottopelle dell’avambraccio degli antigeni con un ago sottile. Eventuali manifestazioni cutanee indicheranno la presenza di una allergia.
- Lo scratch test: lo specialista pone delle gocce di liquido contenenti degli estratti di alcuni alimenti sull'avambraccio, poi con un ago pratica dei graffi superficiali sulla pelle per fare in modo che il fluido venga assorbito. La zona corrispondente all'alimento allergizzante si gonfierà o arrosserà.
- Il prick by prick viene effettuato attraverso le stesse modalità del prick test, ma in questo caso vengono impiegati degli alimenti freschi e in particolar modo appartenenti al mondo vegetale.
La diagnosi di allergia alimentare, però, può essere ostacolata da un fenomeno frequente ma di difficile individuazione: la co-sensibilizzazione.
Alcuni pazienti sensibili verso diverse sostanze manifestano reazioni allergiche solo quando vengono esposti contemporaneamente a più allergizzanti. In questo caso i test diagnostici non forniscono alcun riscontro utile.