Le varici esofagee sono delle dilatazioni delle vene dell'esofago. Insorgono frequentemente in pazienti con cirrosi e possono provocare pericolose emorragie che in molti casi risultano fatali.
Classificazione
Le varici esofagee vengono classificate in base alla dimensione rispetto lume dell'esofago, cioè il raggio del tubo:
- F1: varici con diametro inferiore a 1/3 del lume
- F2: varici con diametro compreso tra 1/3 e 2/3 del lume
- F3: varici con diametro superiore a 2/3 del lume
A seconda della gravità, in ordine crescente, le varici possono presentarsi bianche, bluastre o rosse.
Sintomi
Le varici esofagee non presentano sintomi particolarmente evidenti: spesso vengono ricercate e diagnosticate successivamente a una diagnosi di cirrosi, perchè è molto frequente che insorgano di conseguenza.
Se le varici non sanguinano, il paziente non ha sintomi. Se invece iniziano a sanguinare, il paziente vomita sangue rosso vivo anche in grande quantità, il che può dare luogo a shock (che si manifesta a sua volta con debolezza, sudorazione, stordimento).
Cause
In generale, le varici esofagee sono legate alla presenza di malattie del fegato.
Le varici hanno origine dall'ipertensione portale, una delle più terribili e pericolose conseguenze della cirrosi epatica. Si tratta di alta pressione sanguigna del fegato, che costringe il sangue a trovare percorsi alternativi in vene più piccole, come quelle che si trovano nell'esofago. Queste vene minori, però, non sono in grado di sopportare l'aumentata pressione sanguigna, e si dilatano a volte fino a rompersi e provocare una pericolosa emorragia.
Diagnosi
Quando il medico sospetta la presenza di varici esofagee in pazienti con malattie epatiche e che eventualmente vomitano sangue, esegue un'endoscopia. Tramite endoscopio è possibile non solo diagnosticare con certezza la presenza di varici, ma anche arrestare il sanguinamento in caso di necessità.
L'endoscopio è uno strumento che consiste in un tubo flessibile che, inserito attraverso la bocca del paziente, è in grado di esplorare l'esofago giungendo all'occorrenza fino allo stomaco, per avere una visione chiara e affidabile del tubo digerente. L'esame viene effettuato in sedazione.
Trattamenti
I trattamenti possono variare molto a seconda dello stato delle varici e dell'entità del sanguinamento.
I trattamenti farmacologici comprendono la somministrazione di betabloccanti, ocreotide o vasopressina per arrestare il sanguinamento. Se la perdita di sangue è molto consistente, può rendersi necessaria la somministrazione di liquidi per via endovenosa o addirittura la trasfusione di sangue.
Il medico può intervenire sull'emorragia anche attraverso endoscopia. Altri trattamenti comprendono il bendaggio, la scleroterapia, interventi di shunt chirurgici.
Prevenzione
Prevenire la comparsa di varici esofagee significa soprattutto mantenere il fegato in salute, perchè è da questo organo che originano i problemi di ipertensione che possono causare l'ingrossamento delle vene nell'esofago.
La salute del fegato, come quella di tutto il nostro organismo, passa innanzitutto attraverso la tavola:
- il consumo di alcolici è estremamente pericoloso
- l'eccesso di grassi nell'alimentazione, soprattutto animali, di sale e di alimenti lavorati può avere gravi conseguenze su tutti gli organi
Una dieta mediterranea, ricca di frutta e verdura, cereali integrali, povera di grassi e carne rossa è sempre la scelta più azzeccata per tutelare la nostra salute.
Non dimentichiamo poi di muoverci almeno mezz'ora tutti i giorni per mantenere sano tutto il nostro corpo, dall'apparato vascolare, ai muscoli, alle ossa, favorire la digestione e riposare meglio.
È utile anche sottoporsi regolarmente a esami del sangue di routine, che consentono di individuare tempestivamente l'insorgenza di problemi a diversi livelli.
Il gastroenterologo di fiducia saprà valutare, con una semplice visita di controllo, se l'apparato digerente è in salute o necessita di ulteriori approfondimenti diagnostici.