La neoplasia dello stomaco è purtroppo il tumore più diffuso nel mondo. L'incidenza evidenza una chiara distribuzione geografica (alta nei paesi asiatici e minore nei paesi occidentali) e interessa soprattutto gli strati più poveri della popolazione. Ma in Italia si stimano quasi 15.000 nuove diagnosi ogni anno.
Come vedremo in seguito, la prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali per la migliore riuscita dei trattamenti.
Che cos'è il tumore
Lo stomaco è l'organo dell'apparato digerente che prepara il cibo all'ingresso nell'intestino, dove le sostanze nutritive saranno assorbite e quelle di scarto eliminate.
Il tumore dello stomaco, anche conosciuto come adenocarcinoma gastrico, ha origine da una massa di cellule che cresce in modo incontrollato, nella quasi totalità dei casi a partire dalla mucosa che riveste la parete interna dello stomaco.
A seconda della collocazione del tumore nello stomaco, distinguiamo tra adenocarcinoma prossimale (vicino all'esofago) o distale (vicino al piloro o al duodeno).
Dal punto di origine, il tumore può diffondersi in diversi modi nell'organismo: direttamente all'esofago e al peritoneo, ai linfonodi tramite il sistema linfatico oppure agli altri organi attraverso il sangue.
Come si manifesta il tumore allo stomaco
Un tumore allo stomaco appena insorto può passare del tutto inosservato per mancanza di sintomi. Capita che venga diagnosticato casualmente effettuando un'endoscopia per altri motivi.
Sintomi generali che possono insorgere precocemente sono stanchezza e inappetenza, perdita inspiegabile di peso e febbricola.
Altri sintomi includono difficoltà di digestione, nausea, vomito, presenza di sangue nel vomito o nelle feci. Questi sono in genere sintomi di una malattia già in stadio più avanzato.
L'insorgenza e la natura dei sintomi dipende comunque anche molto dalla collocazione della neoplasia.
Come diagnosticare il tumore allo stomaco
Come accade genericamente nella diagnosi di tumore, gli esami hanno la duplice finalità di stabilie la natura della malattia e di determinarne la stadiazione, cioè lo stato di avanzamento.
L'esame principale per la diagnosi di tumore allo stomaco è l'esofago-gastro-duodenoscopia, cioè l'esplorazione del tratto digerente tramite un tubo flessibile che si inserisce attraverso la bocca del paziente sedato. Si possono così stabilire la sede e l'estensione del tumore e lo stato generale dello stomaco.
La biopsia (cioè il prelievo di campioni di tessuto durante la gastroscopia) e il successivo esame istologico premettono di accertare l'eventuale natura tumorale del tessuto prelevato.
A questi esame di base e secondo il giudizio del medico può essere utile aggiungere l'ecografia dell'addome, la risonanza magnetica nucleare, la TAC o i raggi x, ad esempio al fine di individuare l'estensione della neoplasia ad altri organi.
Come si cura il tumore allo stomaco
Naturalmente la diagnosi precoce del tumore allo stomaco garantisce una migliore probabilità di guarigione, con una percentuale di sopravvivenza del 90% dopo 5 anni. Il motivo è che la neoplasia, di dimensioni ancora molto ridotte, non ha ancora avuto modo di sviluppare ulcere o coinvolgere altri organi.
L'asportazione chirurgica dello stomaco, che ad oggi rimane l'opzione principale in fase di terapia, in questi casi può avvenire per via endoscopica, nel modo meno invasivo possibile.
In caso di tumore più avanzato, la porzione di stomaco da rimuovere può essere di estensione variabile a seconda delle zone interessate.
L'indicazione generale è comunque quella di rimuovere un'ampio margine di tessuto sano intorno a quello malato per prevenire una nuova insorgenza della neoplasia nella stessa zona.
La rimozione dello stomaco, detta gastrectomia, può essere quindi parziale (fino ai 2/3) o totale.
La chemioterapia e la radioterapia rappresentano trattamenti complementari alla chirurgia quando il tumore non è completamente asportabile, oppure quando esistono fattori di rischio per la ricomparsa del tumore.
Prevenire il tumore allo stomaco
L'alimentazione è l'elemento chiave da controllare nella prevenzione del tumore allo stomaco, così come di molti altri tumori. La classica alimentazione mediterranea ci protegge infatti da molte complicanze che a vari livelli possono minare la nostra salute fisica e mentale.
Allora cosa fare per una prevezione ottimale?
- Incrementare il consumo di cibi "protettivi" ed eliminare quelli a rischio: adottare una dieta mediterranea ricca di frutta e verdura, povera di carne rossa, cibi conservati, salati e affumicati
- Preferire l'acqua ad ogni altra bevanda, soprattutto se dolce, alcolica o gassata
- Astenersi dal fumo
È inoltre ormai acclarata la responsabilità del batterio Helicobacter pilori nell'indurre una gastrite cronica che può facilmente portare allo sviluppo del tumore allo stomaco; è quindi importante eradicare tempestivamente l'infezione con una semplice terapia antibiotica.
Infine, in presenza di alcuni fattori di rischio è essenziale concordare uno screening periodico con il proprio Gastroenterologo di fiducia per monitorare la buona salute dell'apparato digerente. In particolare in presenza di:
- storia familiare di tumore allo stomaco
- resezione gastrica, subita di solito a causa di ulcere
- anemia perniciosa
- polipi gastrici
È sempre bene scegliere uno stile di vita che integra la buona alimentazione con un esercizio fisico moderato ma costante, che aiuta l'umore, il controllo del peso e la salute di tutti gli organi, soprattutto del cuore.